Ricchi di nascita vs ricchi di reddito: chi vince davvero nel lungo termine?

In Italia, quanto dovrebbe guadagnare una persona partita da zero per raggiungere il patrimonio di un suo coetaneo ereditiero?

Per rispondere, ho effettuato varie simulazioni reali utilizzando questo tool.


Mettiamo a confronto due situazioni opposte:

Rosalba (nome fittizio):

3.000€/mese netti, 20.000€ di base di partenza

Considerando costante lo stipendio, alla fine di un PAC della durata di 20 anni con 20.000€ di partenza e un accumulo di 1.300€ mensili, a quanto ammonta il capitale finale accumulato da Rosalba?

Ipotizzo un rendimento medio annuo del 7%, e considero un'inflazione media annua del 2% e una tassazione sulle plusvalenze realizzate del 26%.

Risultati:

Dopo 20 anni, il capitale REALE di Rosalba dopo le imposte ammonterà a 437.411€


Armando (nome fittizio):

1.200€/mese netti, 300.000€ di base di partenza

Armando non ha un reddito sufficiente a sostenere il suo stile di vita, tuttavia ha la possibilità di prelevare 500€ ogni mese dal suo capitale iniziale di 300.000€, il quale è allocato al 100% in un portafoglio che rende mediamente il 7% l'anno. L'inflazione la ipotizziamo sempre del 2% e la tassazione sulle plusvalenze al 26%.

Risultati:

Dopo 20 anni, il capitale REALE di Armando dopo le imposte ammonterà a 478.555€

Notiamo dunque che, nonostante il reddito di Rosalba rientri nella fascia alta dei redditi da lavoro dipendente (RAL>60.000€), in 20 anni non è riuscita a sorpassare al patrimonio di un coetaneo che ha invece un reddito piuttosto basso, ma può contare su un'eredità non indifferente (ma nemmeno anomala, 300.000€ è il valore di un trilocale in una zona periferica di Roma ad esempio).

Quando avverrà il sorpasso?

A parità di spese di sostentamento e ipotizzando lo stipendio sia costante, Rosalba sorpasserà Armando dopo circa 24 anni di PAC.

E se Armando non avesse prelevato 500€ al mese, evitando dunque di erodere il patrimonio?

In questo scenario Rosalba non avrebbe nessuna speranza di raggiungere il livello di benessere economico di Armando, nemmeno dopo 50 anni di PAC!


Come interpretare questi risultati?

In Italia, raggiungere un elevato livello di benessere economico esclusivamente tramite il reddito da lavoro dipendente risulta estremamente difficile. Questo fenomeno è legato a diversi fattori, tra cui le caratteristiche del sistema fiscale e le dinamiche del mercato del lavoro, fortemente influenzato ad esempio dalla bassa produttività media e dai bassi valori medi di fatturato per dipendente.

Le imposte sul lavoro dipendente sono estremamente svantaggiose per la classe media: nel 2025 l'aliquota IRPEF massima subentra già dopo i 50.000€ di reddito annuo. Molto più generoso è invece il sistema di tassazione dedicato alle partite IVA in regime forfettario, nonostante siano presenti paradossi fiscali e forti limitazioni che spesso disincentivano pesantemente crescita e investimenti.

E quindi se non nasco benestante e voglio crearmi un patrimonio, sono condannato alla parsimonia eterna?

No, tuttavia costruire grandi patrimoni grazie solo al reddito da lavoro dipendente risulta essere piuttosto improbabile.
Una gestione delle nostre finanze consapevole, virtuosa e orientata ai risultati a lungo termine è certamente alla base del nostro benessere economico futuro, ma da sola non basta: possiamo ottimizzare quanto vogliamo il peso e l'aerodinamica di un'auto, ma se manca il motore non si va da nessuna parte.

Di che tipo di motore dotarci dipende da noi stessi e dalle nostre competenze, molti ambiscono a fare impresa, molti puntano ad entrare nella top 1% dei redditi da lavoro dipendente, altri ancora invece preferiscono svolgere la libera professione.